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Le strategie per sopravvivere ai colleghi "tossici"

L’ambiente lavorativo può essere un campo di battaglia, specialmente quando si tratta di interagire con colleghi che si possono definire “tossici”. Questi individui possono minare la nostra felicità, la produttività e persino la nostra salute mentale.

Sono stati realizzati diversi studi su questo argomento, perché proprio le dinamiche che si innescano in presenza di relazioni tossiche con persone negative possono portare a stress, ansia, pensieri ossessivi, mancanza di attenzione e di concentrazione, mancanza di lucidità. Tutti questi atteggiamenti possono danneggiare il nostro cervello e il nostro fisico.

Fortunatamente ci sono strategie efficaci per sopravvivere e prosperare anche in mezzo a questi contesti sfidanti.

La tossicità in sé non è una malattia ma è un atteggiamento che nasconde qualcos’altro e che probabilmente ha bisogno di essere sbrogliato e risolto, attraverso l’analisi, la terapia e un processo di rieducazione dei propri comportamenti, per il benessere della stessa persona e di chi lo circonda.

Le persone tossiche mettono in atto una serie di comportamenti negativi facilmente riconoscibili, per esempio:

  • sono egocentriche: le persone egocentriche parlano sempre di loro stesse e utilizzano sempre come metro di paragone il loro ego. Nel momento in cui la conversazione si sposta sui problemi dell’altro, sarà in grado di rigirare la conversazione per riportarla su di sé sottolineando come ciò che si sta dicendo, anche se riguarda un’altra persona, potrebbe influenzare la sua vita. Non ascolta mai davvero gli altri e non è interessata a ciò che sta succedendo. È come parlare a un sordo, o effettivamente a qualcuno che non vuole ascoltare e che minimizza qualsiasi cosa le si dica che non la riguardi in prima persona.

  • sono pessimiste: per il pessimista è sempre tutto sbagliato e non c’è niente che vada nel verso giusto. La vita ha sempre in serbo per lui situazioni negative da cui ne è colpito costantemente, e i problemi, di qualsiasi entità siano, sembrano non avere mai soluzione. Rigira le situazioni e il loro significato guardandole sempre da una prospettiva negativa, ritenendo che le cose solo potranno andare in quel modo, ossia il peggiore dei casi. Il pessimista vive in una negatività che attira la negatività, come in un circolo vizioso.

  • fanno la vittima, la persona vittimista ritiene che il mondo sia contro di lui e che le situazioni gli si accaniscano contro. Fa sentire costantemente in colpa gli altri, e lo fa notare. Il vittimismo si può associare anche a forme di egocentrismo (il fatto che tutto il mondo sempre ce l’abbia con lui o pianifichi danni nei suoi confronti, può nascondere forme di egocentrismo) e di deresponsabilizzazione (tutto è sempre colpa degli altri mai delle persona in questione).

  • non sono empatiche, le sue parole non saranno mai incoraggianti e se le vengono richiesti dei consigli, tenderá sempre a recriminare l’atteggiamento altrui verso una data situazione.

  • hanno bassa autostima, un’altra caratteristica delle persone tossiche è quella di possedere una bassa autostima e di cercare conferme negli altri. . Attraverso questo comportamento la persona tossica si esibisce alla ricerca dell’approvazione degli altri per costruire la propria identità.

  • sminuiscono gli altri, una caratteristica che accompagna le persone con una bassa autostima e una certa arroganza, normalmente è la svalutazione dell’altro mettendone in evidenza i difetti, quando possibile anche in situazioni pubbliche. Sminuendo sempre l’altro, le sue azioni e la sua personalità si inizierà a distruggere poco a poco l’autostima dell’altra per portarla poi a dipendere dalla persone tossica in questione. Questo atteggiamento è tipico anche della persona manipolatrice.

Per affrontare e limitare una persona di questo tipo occorre una buona dose di intelligenza emotiva e di empatia cognitiva. In questo senso sarà importante riuscire a gestire al meglio le emozioni e non lasciarsi coinvolgere troppo, per non ricadere negli schemi che la persona tossica mette in atto.

E' importante adottare alcune strategie difensive che ci aiutino a non soccombere alla pesantezza di questi atteggiamenti. Per esempio:

adoperare l'assertività: le persone negative cercano sempre di complicare le cose, di litigare e manipolare la realtà, provocando l’interlocutore per attirare la sua attenzione. È importante non cedere alle provocazione, o fare finta di niente anche cambiando l’argomento della conversazione. In questo modo è possibile diumostrare che quello che per lei è una profonda offesa o un problema, non ha importanza per noi, tanto da minimizzarlo o ignorarlo, riportando la conversazione su un piano più razionale e sereno.

Non lasciarsi coinvolgere: non cadere nella trappola delle provocazioni della persona tossica cercando di essere convinto delle proprie idee e di non rispondere con le offese. .

Trovare soluzioni e non problemi: è bene spostare l’asse della conversazione sulle soluzioni, non sui problemi. Le persone tossiche tendono ad inquadrare solo i problemi e a crogiolarsi in essi. Un buona soluzione difensiva è quella di proporre soluzioni, invece di concentrarsi solo sugli aspetti negativi della vita.

Essere compassionevole: nonostante le persone tossiche siano persone negative e pesanti, molto spesso lo sono perché stanno attraversando un brutto momento o perché si sentono deboli e vulnerabili. Davanti alle loro aggressioni è utile glissare e cercare di comprenderli; in casi estremi, se è possibile, meglio allontanare queste persone.






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