Il cortisolo è uno degli ormoni coinvolti nei processi metabolici di carboidrati, lipidi e proteine.
Gli organi che lo producono sono le ghiandole surrenali, situate al di sopra dei reni.
Oltre alle reazioni metaboliche, questo ormone serve a regolare la pressione arteriosa mantenendola costante, a tenere sotto controllo la concentrazione ematica del glucosio e, infine, anche a regolare il sistema immunitario.
Il cortisolo è definito anche come l’ormone dello stress, in quanto viene prodotto su impulso del sistema nervoso determinando l’aumento della concentrazione nel sangue di grassi e l’incremento della glicemia nei momenti in cui l’organismo è sottoposto a maggiore tensione e ha bisogno di più energia.
Insieme al cortisolo, vengono rilasciati nell’organismo anche adrenalina e noradrenalina. Questi tre elementi, combinati, comportano un aumento della pressione arteriosa funzionale all’incremento di prontezza e prestazioni fisiche. Il corpo, successivamente, terminata la fase di stress, si rilassa: un passaggio chiave per scongiurare uno stato di esaurimento.
Solitamente, la concentrazione ematica di cortisolo segue il ritmo circadiano dell’organismo: aumenta al mattino raggiungendo il suo massimo e diminuisce gradualmente nel corso della giornata raggiungendo il suo minimo intorno alla mezzanotte.
La produzione di questo ormone è regolata, in particolare, dalle ghiandole surrenali e da ipofisi e ipotalamo.
Una produzione alterata di cortisolo può suggerire una loro disfunzione.
In particolare, se una produzione ridotta di cortisolo è dovuta a un danno surrenalico, si parla di morbo di Addison o insufficienza surrenalica primaria. Nel caso in cui, invece, tale condizione sia dovuta ad una disfunzione dell’ipofisi o ad una produzione insufficiente dell’ormone adrenocorticotropo, si parla di insufficienza surrenalica secondaria.
I sintomi che suggeriscono una bassa concentrazione di cortisolo nel sangue possono essere:
affaticamento
stanchezza cronica
perdita di peso
bassa pressione arteriosa
dolori addominali e striature scure sulla pelle
In alcuni casi, una ridotta concentrazione di cortisolo abbinata ad una condizione di stress possono causare una crisi surrenalica, la quale può provocare anche conseguenze gravi se non viene trattata per tempo. Le manifestazioni sintomatologiche di questa condizione includono:
dolori alle gambe, all’addome e alla schiena
vomito e diarrea
disidratazione
perdita dello stato di coscienza
Un’iperproduzione di cortisolo da parte dell’organismo è associata alla sindrome di Cushing. Quantità superiori alla norma di questo ormone nel sangue comportano delle conseguenze a livello sintomatologico e di condizioni cliniche.
Tra i sintomi del cortisolo alto più comuni ci sono:
ipertensione
alopecia
debolezza muscolare
calo del desiderio sessuale
tempi allungati nella guarigione delle ferite
mal di testa
immunodepressione
obesità
Nelle donne, il cortisolo alto può comportare irregolarità nel ciclo mestruale, irsutismo e una ridotta produzione di progesterone con conseguenti disturbi associati a questa condizione. L’iperproduzione di cortisolo può causare anche disturbi di tipo psicologico quali depressione e psicosi.
Il sospetto di un’alta concentrazione nel sangue di cortisolo è il motivo per cui viene prescritto il dosaggio di questo ormone.
Per effettuare il test del cortisolo è sufficiente un campione di sangue venoso. In alternativa possono essere richiesti o un campione random di urina o campioni di urina raccolti nell’arco delle 24 ore. In alcuni casi, le analisi possono essere condotte anche su campioni di saliva, nella quale il cortisolo è presente.
Il prelievo di sangue viene effettuato al mattino quando la concentrazione di cortisolo è al suo massimo e, nuovamente, nel pomeriggio quando, verosimilmente, i suoi livelli dovrebbero essere diminuiti.
Per fortuna, abbassare il cortisolo alto, riportandolo a dei livelli normali, non è poi così difficile. Alcuni consigli utili da seguire possono essere:
Mantenere ritmi del sonno regolari: dormire poco fa male alla salute, specialmente se i valori di cortisolo nel sangue risultano troppo alti. Per riportarli a livelli accettabili, bisogna riappropriarsi di ritmi di sonno regolari, e dormire almeno 8 ore per notte.
Avere buone abitudini: se si scopre di soffrire di cortisolo alto è bene adottare uno stile di vita più sano ed equilibrato, ma soprattutto seguire poche buone abitudini che possono migliorare la situazione. È molto importante ridurre i ritmi frenetici, che possono causare ansia o agitazione, e anche evitare il consumo di bevande eccitanti, come il caffè, droghe e alcool.
Seguire una dieta equilibrata: una dieta poco equilibrata, ricca di alimenti troppo elaborati, rischia non solo di peggiorare il sovrappeso provocato dall’eccessiva produzione di cortisolo, ma anche di stimolare le ghiandole surrenali a produrne ancora di più.
Per abbassare i livelli di cortisolo nel sangue, si dovrebbero fare pasti piccoli e frequenti (circa ogni 3 ore), non saltare mai la colazione e mangiare tanta frutta e verdura. Fondamentale è anche l’azione degli Omega 3 e Omega 6 contenuti nel pesce, da inserire nella dieta almeno 2 o 3 volte a settimana. Da evitare, invece, i dolciumi e i carboidrati con un alto indice glicemico.
Bere tanta acqua: può sembrare un’indicazione banale, ma bere tanta acqua (almeno 2 litri al giorno) aiuta ad eliminare le tossine e a ridurre i livelli di cortisolo nel sangue.
Praticare la giusta attività fisica: fare attività fisica è utile quando si ha il cortisolo alto, purché si scelga il giusto sport e lo si pratichi con moderazione, dal momento che sforzi fisici eccessivi aumentano la produzione di cortisolo: lo yoga e il pilates, ad esempio, sono attività ideali. Leggere un buon libro, guardare un film, rilassarsi davanti ad una tazza di tè nero sono altre buone abitudini che aiutano ad abbassarne il livello nell'organismo.
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