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Fiori commestibili: quali sono e come usarli

I fiori commestibili, anche conosciuti con il termine fiori edibili, sono una categoria di fiori che possono essere utilizzati come ingredienti in cucina, sia per il loro sapore (che di solito non è mai eccessivamente presente), ma soprattutto per le loro qualità estetiche, in quanto hanno spesso un aspetto molto piacevole, con colori accesi che ben si sposano ad accompagnare numerose pietanze in cucina.

Mangiare fiori può sembrare un po’ strano, ma certamente ognuno di noi ne ha mangiati, magari senza pensarci: i broccoli, i carciofi, i cavolfiori, sono tutte infiorescenze delle piante di cui siamo golosi.

Cucinare con i fiori può anche sembrare una novità, invece in effetti dietro c’è una certa storia: i Cinesi li usano da migliaia di anni, e ci sono testimonianze del loro uso da parte dei Romani. In Inghilterra, nel periodo Vittoriano, le rose erano usate per una gran varietà di piatti.

Sono commestibili i fiori di: achillea, aglio selvatico, arancio, basilico, borragine, calendula, carote, camomilla, caprifoglio, crisantemo, dente di leone, dalia, erba cipollina, fiordaliso, gelsomino, geranio, girasole, iris, lavanda, magnolia, malva, menta, mirto, nasturzio, papavero, passiflora, pesco, primula, robinia, rosa, rosmarino, rucola, salvia, senape, tiglio, trifoglio, tulipano, viola del pensiero, zucca e zucchina.

Non basta, però, conoscere quali sono i fiori commestibili. È molto importante utilizzarli correttamente, quindi ecco cosa non fare, per non avere sorprese:

  • non usare i fiori venduti dal fiorista: coltivati a scopo decorativo, possono essere stati trattati con sostanze dannose per la salute

  • non usare fiori raccolti in luoghi vicini a fonti di inquinamento, o lungo strade molto trafficate

  • non usare fiori di incerta provenienza

  • non fidarsi delle illustrazioni per riconoscere i fiori edibili: meglio farseli mostrare da chi li conosce direttamente

  • non raccoglierli troppo in anticipo, perché perdono rapidamente freschezza e colore

  • non appoggiare i fiori sulle pietanze calde, appassiscono in un attimo. Appoggiarli di lato, o usarli solo per piatti freddi o tiepidi.

Dei fiori si utilizzano le corolle o i petali, che si puliscono immergendoli per pochi minuti in acqua fredda, quindi si scolano e si lasciano asciugare all’aria ben aperti e distanziati.

Per favorire l’evaporazione dell’acqua, stendere i petali tra due strofinacci di cotone: in questo modo si proteggono dalla polvere, dal sole, da un colpo di vento.

Così sono pronti per impreziosire un'insalata o la superficie di una torta, dolce o salata.

Ma anche una semplice brocca trasparente piena di acqua fresca, o dei cubetti di ghiaccio diventano particolari con l’aggiunta di petali colorati o di foglie aromatiche.

Tutti i fiori edibili si possono seccare: i colori si smorzano un pochino, i sapori svaniscono, ma la bellezza resta, per accompagnare i nostri piatti anche in inverno.

Ogni fiore, una volta che diventa cibo, apporta alcuni benefici. Per esempio:

- la viola è ricca di polifenoli, e ha una funzione per la nostra salute simile a quella di frutti di bosco violacei come more e mirtilli. Rafforza le difese immunitarie, contrasta l’invecchiamento delle cellule, svolge una funzione antinfiammatoria, contrasta il gonfiore.

- il nasturzio, il cui sapore ricorda quello dei ravanelli, offre, con i suoi petali gialli e arancioni, un arricchimento dei piatti a base di carotenoidi. Quello che serve per abbassare i livelli del colesterolo “cattivo”. Inoltre contrasta l’anemia e pulisce le arterie.

- la calendula apporta fibre e fitosteroli: un’accoppiata che rallenta l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri e aiuta il processo digestivo.

- il gelsomino ha effetto antiossidante, ha proprietà rilassanti e antispasmodiche, che vanno a dare beneficio al sistema nervoso; secondariamente.


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