Il caffè decaffeinato è un particolare tipo di caffè depurato della presenza della caffeina, una delle sostanze neurostimolanti più note tra quelle contenute nel caffè.
Sebbene si creda che il caffè decaffeinato sia totalmente privo di caffeina, in realtà nessuno dei metodi attualmente impiegati per estrarre questa sostanza dai chicchi è in grado di eliminarla del tutto; una tazzina di decaffeinato contiene circa 2 mg di caffeina contro i 50-120 mg di caffè normale.
Per ottenere un decaffeinato dal caffè espresso si usano diversi metodi:
Sistema classico: il caffè crudo viene messo in ammollo in acqua così da far gonfiare i chicchi: questi vengono poi immersi nel diclometrano, una sostanza che elimina la caffeina ma fa passare altri elementi. Si tratta di un solvente molto volatile, perché evapora a 40 °C e pertanto viene eliminato dal caffè facilmente grazie al vapore acqueo. Con questo metodo, la qualità del prodotto che si ottiene è molto elevata, perché non intacca le caratteristiche organolettiche del caffè e lo rende inoltre "decerato", cioè permette di rimuovere tutte le cere presenti sulla superficie del chicco di caffè crudo. In altri casi si usa l'acetato di etile, una sostanza naturale che si trova anche nella frutta, ma che ha due inconvenienti: lascia un odore fruttato al caffè ed è altamente infiammabile.
Estrazione ad acqua: i chicchi di caffè verdi vengono immersi in acqua molto calda, cosa che permette di eliminare quasi del tutto la caffeina ma anche le sostanze organolettiche del caffè. L'acqua poi viene filtrata con filtri ai carboni attivi che fanno passare altre sostanze trattenendo la caffeina. Si tratta dunque di un metodo "naturale" in cui non vengono impiegate sostanze chimiche, ma che fa perdere al caffè parte delle sue caratteristiche.
Anidride carbonica: il metodo più complesso per eliminare la caffeina dal caffè è quello in cui si usa l'anidride carbonica (anche se resta comunque un metodo naturale). Lo fa sfruttando il cambiamento di stato da liquido a gassoso dell'anidride carbonica: in una specifica condizione, cioè a 72,8 atmosfere, il liquido e il gas hanno la stessa densità e così il biossido di carbonio che ne risulta è un solvente ottimo per la caffeina. Questo metodo permette di ottenere un decaffeinato di alta qualità, ma è molto oneroso e dunque non è usato molto spesso.
Il caffè decaffeinato viene consumato in sostituzione del caffè tradizionale da coloro che non vogliono rinunciare al gusto del caffè, pur non potendo (o non volendo) assumere caffeina.
Diversi sono i benefici che possono derivare dal consumo di caffè decaffeinato: giova alla salute del fegato grazie alla presenza dei flavonoidi, in grado di proteggere questo organo dai danni provocati dai radicali liberi; ha un forte effetto antiossidante, secondo alcuni studi addirittura maggiore del caffè normale, e sarebbe in grado di prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2 e di stimolare alcune aree del cervello rallentando la progressione del Parkinson. Poiché decaffeinato, può essere assunto anche da soggetti con problemi di cuore; è una bevanda ipocalorica che si presta a essere inserita in qualunque regime alimentare. Il pur ridotto quantitativo di caffeina presente nel caffè decaffeinato sembrerebbe infine essere sufficiente per far sì che questa bevanda possa agire come stimolante della digestione e come analgesico in caso di mal di testa.
L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) fissa entro i 400 milligrammi giornalieri la dose di caffeina non dannosa per gli individui sani.
Si tratta di una quantità che corrisponde indicativamente a quattro - cinque tazzine di espresso.
Anche se il caffè decaffeinato non fa male, l’uso della bevanda non deve essere esagerato.
Il ridottissimo contenuto di caffeina non va considerato come un via libera totale.
Le controindicazioni di questa bevanda sono pressoché le stesse del normale caffè.
Anche il caffè decaffeinato, quindi, fa male in presenza di reflusso gastrico e gastrite; chi è particolarmente sensibile o intollerante alla caffeina dovrebbe fare a meno anche del deca, che comunque non è totalmente privo della sostanza. Durante la gravidanza è meglio limitare il consumo, che dovrebbe essere sospeso dalla dieta in caso di complicanze. Tutte le valutazioni specifiche, comunque, vanno fatte insieme al medico di fiducia.
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