top of page
Cerca
paolalimina

Buone abitudini per combattere la ritenzione idrica

La ritenzione idrica riguarda la tendenza a trattenere i liquidi nell’organismo, con relativo accumulo negli spazi interstiziali tra cellula e cellula.

La conseguenza è un edema che si localizza maggiormente nell'addome, negli arti inferiori e superiori.

Le parti coinvolte risultano gonfie e poco elastiche, le estremità (piedi, caviglie, mani) dilatano le loro forme e a volte sono anche dolenti.

Le cause della ritenzione idrica sono spesso legate all’alimentazione, alla sedentarietà, a deficit della microcircolazione e a stress.

Può essere dovuta anche a fattori fisiologici di varia natura:

- fattori genetici, con la tendenza più o meno marcata ad accumulare tessuto adiposo;

- fattori ormonali, dovuti all'eccesso di estrogeni;

- assunzione di farmaci, come la pillola anticoncezionale.

Quando si entra nell'ambito patologico, è compito del medico effettuare un'indagine su più livelli per capire la causa effettiva e identificare la cura corretta che aiuti a drenare l’eccesso di liquidi prevenendone il ristagno.

I primi passi per combattere il ristagno e l'edema sono:

  • camminare in maniera sostenuta;

  • eseguire esercizi di flessioni;

  • sollecitare la pianta del piede e l’avampiede per facilitare il ritorno venoso.

Bisogna, inoltre, fare attenzione all'alimentazione e all'uso del sale in cucina, che incrementa in modo sostanziale la ritenzione idrica.

Alcuni alimenti che tendono a limitare il drenaggio dei liquidi sono per esempio i latticini, gli insaccati, il pesce affumicato,i formaggi stagionati,i salatini e la frutta secca salata.

Al contrario, invece, alcuni alimenti che aiutano a proteggere i vasi sanguigni, a sostenere il microcircolo e a prevenire la ritenzione dei liquidi sono:

- alimenti drenanti di origine vegetale che, per un motivo o per un altro, aumentano il drenaggio di liquidi come il tarassaco, il finocchio, il carciofo, la cicoria, l'indivia, il melone, l'ananas, l'anguria, le pesche;

- piante protettive delle pareti dei capillari, che migliorano il circolo prevenendo anche varici e cellulite: mirtillo, centella, pungitopo e ippocastano.

E' bene poi sottolineare come l'attività fisica e le abitudini di vita incidano notevolmente sulla ritenzione idrica.

Aumentando l'attività motoria si induce la vasodilatazione, incrementando il circolo sanguigno, l'ossigenazione dei tessuti normalmente meno irrorati, il pompaggio del sangue venoso dagli arti inferiori verso il cuore. Tutto questo permette un miglioramento nel riassorbimento dei liquidi periferici e una diminuzione della stasi che provoca la ritenzione idrica.

Il tipo di lavoro che si svolge quotidianamente incide notevolmente: le persone che praticano un lavoro in posizione seduta sono più portate a soffrire di ritenzione idrica.

Gli angoli formati dalle articolazioni delle gambe e l'applicazione del peso sulle cosce compromettono il flusso e promuovono la stasi. Allo stesso modo, chi rimane per lunghi periodi in piedi deve fare i conti con la forza di gravità, che di certo non facilita il flusso dai piedi verso il cuore.

Lo stesso discorso vale per le attività ricreative del tempo libero; persone appassionate di hobby sedentari avranno sempre maggior tendenza alla ritenzione idrica di chi, al contrario, si diletta nelle escursioni, nella raccolta, nel giardinaggio.

Un altro aspetto importante, spesso sottovalutato è l'abbigliamento; indumenti contenitivi e capi di abbigliamento stretti non sono la stessa cosa.

I primi sono capi studiati per facilitare il riassorbimento, che esercitando una pressione costante e uniforme, possono migliorare la ritenzione idrica. Invece pantaloni molto stretti, stivali alti che tendono a serrare nei puntivsbagliati la coscia e la gamba creano una "strozzatura" nei vasi e peggiorano la ritenzione idrica.


22 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


Post: Blog2_Post
bottom of page