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Apnee notturne: cosa sono e come intervenire

Aggiornamento: 27 set 2023

Le apnee notturne, dette anche apnee morfeiche ostruttive, sono un disturbo del sonno in cui si verifica un temporaneo arresto del respiro che può durare anche molti secondi.

Alla base del fenomeno ci sono diversi fattori come obesità, fumo, conformazione del palato e deviazione del setto nasale.

Le conseguenze del blocco temporaneo sono facilmente intuibili: quando la respirazione è assente per diversi secondi il cuore è costretto ad accelerare bruscamente la frequenza cardiaca e la percentuale di ossigeno che arriva al cervello può scendere sino al 60%. I I sintomi principali sono il russamento, i frequenti risvegli in cui si ha la sensazione di soffocare, la gola secca e, durante il giorno, eccessiva sonnolenza, cefalea mattutina, riduzione della concentrazione e dell’attenzione, variazioni dell'umore e alterazioni della personalità, riduzione della destrezza manuale.

Ovviamente la gravità dipende dal numero di episodi: un continuo stress mette a rischio la salute del cuore con un conseguente rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Negli anziani le apnee notturne sono associate a un peggior declino cognitivo rispetto a chi non ne soffre.

Se dal colloquio con il medico di base emerge il sospetto di apnee notturne, non rimane che indagare la qualità del sonno.

L’esame si chiama polisonnografia e si può eseguire solo nei centri specializzati perché è necessario dormire una notte in ospedale, in camere attrezzate. Serve a rilevare in modo indolore e mentre il paziente dorme, il flusso respiratorio, il russamento, i battiti cardiaci e la frequenza cardiaca, il livello di ossigeno nel sangue, la posizione assunta durante il sonno, i movimenti dell’addome e del torace, l’attività del sistema nervoso centrale, il movimento delle gambe e degli occhi.

In alternativa alla polisonnografia, può essere comodamente svolto presso il proprio domicilio il monitoraggio cardio-respiratorio, esame meno invasivo rispetto alla polisonnografia, ma altrettanto utile a diagnosticare la sindrome delle apnee notturne.

Fortunatamente le apnee notturne non rappresentano una condizione impossibile da curare. A seconda della gravità esistono diversi interventi: riduzione del peso e correzione del difetto strutturale delle vie aeree possono portare alla risoluzione del problema.

La cura più diffusa ed efficace però, nei casi dove anche perdere peso non bastasse, è l'utilizzo di un dispositivo (CPAP) che, attraverso una mascherina nasale, invia una pressione d'aria all'interno delle vie aeree impendendone la chiusura durante il sonno.

La CPAP potrebbe essere inizialmente scomoda da usare, ma usandola regolarmente, un minimo di 4 ore consecutive al giorno, la qualità di vita dovrebbe migliorare notevolmente. La CPAP riduce il russamento e la stanchezza e aiuta anche a ridurre il rischio di molte condizioni di salute a lungo termine come l'ipertensione o il diabete di tipo 2.

La chirurgia, infine, viene utilizzata solo in circostanze specifiche e richiede una consulenza specialistica. Non è raccomandato di routine perché comporta il rischio di complicazioni più gravi. Può essere considerato solo come ultima risorsa se gli altri trattamenti non sono stati d'aiuto.


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