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Allergie alimentari da adulti

Le allergie alimentari non necessariamente si manifestano fin dalla nascita. Alcune sono più comuni nei bambini e possono risolversi con il tempo o con opportuni trattamenti, mentre altre possono svilupparsi nel corso della vita.

Infatti sebbene spesso le allergie alimentari siano associate all'infanzia, sempre più persone ricevono una diagnosi di allergia in età più avanzata. 

Il problema sembra avere due facce: da un lato c'è un incremento di nuovi casi, dall'altro una persistenza di allergie infantili che non vengono superate con la crescita.

Le allergie alimentari negli adulti possono manifestarsi in vari modi e possono coinvolgere diverse parti del corpo. I sintomi più comuni includono:

  • sensazione di prurito o bruciore nella bocca o nella gola dopo aver mangiato determinati alimenti;

  • gonfiore delle labbra, della lingua o del viso; 

  • prurito, arrossamento o gonfiore della pelle, che può manifestarsi sotto forma di orticaria o rash cutaneo;  

  • congestione nasale, starnuti o naso che cola;     

  • difficoltà respiratorie, come respiro corto, respiro sibilante o senso di oppressione al petto;

  • problemi gastrointestinali, tra cui dolore addominale, nausea, vomito o diarrea;

  • vertigini, svenimenti o perdita di coscienza;

  •  shock anafilattico, che rappresenta una reazione allergica che coinvolge tutto l’organismo, in particolare il sistema cardio-circolatorio. A causa della liberazione di sostanze come l’istamina, che provocano la dilatazione dei vasi sanguigni, si verifica una brusca caduta di pressione (shock) che può causare la perdita di coscienza e, se non trattata tempestivamente, può portare alla morte.

La maggior parte delle reazioni allergiche si verifica poco dopo il consumo del cibo, di solito entro pochi minuti o comunque entro la prima ora.

La durata dei sintomi varia a seconda della sede corporea coinvolta, della gravità della reazione e delle eventuali terapie utilizzate per trattare i sintomi.

In generale, è consigliabile monitorare il paziente per diverse ore dopo una reazione (fino a 24-48 ore per le reazioni più gravi) per verificare se i sintomi si ripresentano dopo un iniziale miglioramento grazie ai farmaci assunti.

Tipicamente, l’allergia alimentare viene scatenata dall’ingestione del cibo o dal suo contatto con la mucosa orale o congiuntivale.  Il contatto cutaneo con l’alimento può causare la penetrazione dell’allergene attraverso microlesioni della pelle, di solito provocando reazioni lievi localizzate nella zona di contatto. Tuttavia, sono stati riportati casi di sintomi generalizzati causati dall’utilizzo di utensili contaminati, dal consumo di altri alimenti contaminati dall’allergene (ad esempio, durante la preparazione di un pasto), dall’inalazione di fumi di cottura o dal contatto diretto con una persona che ha consumato l’alimento responsabile della reazione.

Alimenti che spesso causano allergia sono:

  • Latte vaccino

  • Uova

  • Frutta secca (arachidi, noce, nocciole, ecc.)

  • Pesce (merluzzo, spigola, ecc.)

  • Crostacei (granchio, aragosta, gamberi)

  • Grano

  • Soia.

Purtroppo, allo stato attuale, non esiste una cura definitiva per le allergie alimentari. Tuttavia, sono disponibili diverse terapie che possono aiutare a gestire la condizione e ridurre il rischio di reazioni gravi. Una delle più recenti è l'immunoterapia orale, che prevede la somministrazione graduale di piccole quantità della proteina incriminata per desensibilizzare il sistema immunitario. Questo trattamento, particolarmente efficace se iniziato in età infantile, mostra promettenti risultati anche negli adulti.

Per capire se si è allergici a un determinato alimento, è necessario consultare uno specialista allergologo che raccoglierà informazioni riguardanti i sintomi manifestati, il tempo di insorgenza rispetto all’assunzione del cibo, il tipo di alimenti consumati e l’eventuale uso di farmaci per trattare i sintomi, oltre alla presenza di altre malattie allergiche.

Ciò permetterà di consigliare il test allergologico più appropriato per il singolo paziente.

I test per la diagnosi di allergie alimentari includono:

  • Test cutaneo immediato o prick test con allergeni alimentari.

  • Prelievo ematico per la ricerca di specifiche IgE verso un alimento o una specifica componente di un alimento (chiamata allergene molecolare).

  • Test cutaneo eseguito con l’alimento fresco o prick by prick.

  • Test di provocazione orale, in cui il paziente assume l’alimento sospetto sotto osservazione per valutare e trattare eventuali reazioni allergiche (solitamente eseguito in un ambiente controllato come un ospedale).

Dopo aver ricevuto una diagnosi di allergia alimentare, è fondamentale seguire le indicazioni dietetiche fornite (per esempio, evitare completamente l’alimento o consumarlo solo dopo cottura) e avere a disposizione i farmaci prescritti per l’autosomministrazione in caso di ingestione accidentale dell’alimento allergenico.



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