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A cosa serve la vitamina E?

La vitamina E, o tocoferolo, è una vitamina liposolubile, che viene accumulata nel fegato e non è dunque necessario assumerla con regolarità attraverso i cibi. Il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo utilizzo diventa necessario.

La vitamina E ha una potente azione antiossidante che le permette di proteggere le membrane cellulari. e ha un ruolo importante anche in relazione alle patologie di origine cardiovascolare, è un un anticoagulante preziosoin grado di ridurre i processi di aggregazione delle piastrine, con conseguente riduzione di emboli, placche e trombi nelle arterie.

Si trova soprattutto nei grassi e le sue fonti principali sono vegetali:

  • oli (soia, mais, girasole) e margarina;

  • frutti oleosi (noci, nocciole, mandorle…);

  • semi e germi di cereali integrali.

Le verdure più ricche di vitamina E sono la patata dolce, il tarassaco, gli spinaci, gli asparagi, i ceci, il crescione, i marroni, i broccoli, il peperone rosso, i pomodori; nella frutta si trova nei kiwi e nel mango.

Gli adulti sani possono contare su grandi riserve di vitamina E nel tessuto adiposo e raramente i livelli troppo bassi dipendono da una scorretta alimentazione.

Quasi sempre a causarli sono problemi di malassorbimento dei grassi, condizioni come il morbo di Crohn o la fibrosi cistica o malattie ereditarie rare.

I sintomi principali del deficit di vitamina E sono una lieve anemia emolitica e i deficit neurologici aspecifici. Anche debolezza muscolare, problemi di coordinazione e intorpidimento, formicolii agli arti anche se negli adulti sani è piuttosto improbabile che accada.

In alcuni casi particolari anche la difficoltà nel mettere a fuoco gli oggetti può essere un sintomo di carenza di vitamina E, capace di indebolire i recettori della luce nella retina. 

Pur trattandosi di casi rari, è bene sapere che è possibile verificare i livelli di vitamina E  rivolgendosi al proprio medico curante e valutando con lui la possibilità di svolgere analisi del sangue per fugare ogni dubbio e, in caso positivo, concordare insieme la necessità di eventuali integratori o modifiche nella dieta.

Al contrario l’eccesso di vitamina E è raro. Quando si verifica può provocare stanchezza diffusa, disturbi della digestione, nausea e vomito, può causare l’innalzamento della pressione sanguigna che può essere pericolosa per chi già soffre di ipertensione.

Può creare problemi anche a chi soffre di tiroide, dal momento che si viene a creare una riduzione degli ormoni di questa ghiandola.



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